Canada’s First Oil Well/Il primo pozzo petrolifero del Canada
How bears, Indigenous knowledge, and one ambitious driller sparked Alberta’s search for oil/Come orsi, saperi indigeni e un trivellatore ambizioso diedero il via alla corsa al petrolio in Alberta.

"What made them think of looking for oil all the way out here?" we wondered, as the car laboured up the steep road cutting into the edge of the Rocky Mountains near Waterton Lakes. We were on our way to see what remains of Canada’s first oil well—the unlikely starting point of an industry that would eventually help turn the country into one of the world’s top crude producers.
Bears, First Nations, and the Oily Seeps
The answer came when we reached the small wooden pyramid built over what was once the pumping shaft. According to the nearby plaque, it wasn’t prospectors who first discovered the oil—it was the bears. Attracted by the smell rising from the oily seeps, they would roll in the slick pools to rid their fur of insects and parasites. The local First Nations had long observed the bears’ curious ritual and had begun collecting the oily substance themselves, using it as a medicinal ointment for wounds and aching joints. When the oil rush sparked by the first commercial well in Titusville, Pennsylvania—widely recognized as the start of the North American oil boom—reached Canada, word of the “oil seeps” at Waterton began to attract interest.
William Aldridge and the Dream of Black Gold
Some locals started to explore ways to tap into the resource themselves. One man in particular, William Aldridge, managed to turn the oil seeps into a small business that sustained him for several years. He would soak up the oil using gunny sacks, then retrieve the crude through a system of sluice channels. This rudimentary method allowed him to collect about fifteen gallons a day—roughly 60 litres—which he transported on pack mules. Locally, he sold the oil as a lubricant, a fuel for lamps, and even as a remedy to treat cattle infected with mange. But it was a certain John Lineham who—among more than 150 individuals who filed petroleum land claims in the area—took the first real step toward industrial-scale extraction. In 1897, Lineham launched operations along the stream that would soon earn the nickname Oil Creek. He founded the Rocky Mountain Development Company and had all the drilling equipment hauled up a rugged mountain trail by pack mules. The derrick supporting the drill stem was made entirely of wood, while the machinery was powered by a 35-horsepower steam boiler.
The Rise and Fall of Oil Creek
Due to limited experience and frequent setbacks, drilling progressed slowly—barely ten metres a day. But on September 21, 1902, they struck a strong flow of oil, with initial output reportedly reaching up to 300 barrels per day. The success, however, was short-lived. Not long after, the well casing failed, and gravel collapsed into the borehole, jamming the drilling equipment. An attempt to free it by increasing steam pressure backfired, quite literally: the boiler exploded, bringing operations to a halt for the season. By 1904, the well had been cleared out, and fitted with a pump to feed a small refinery. It’s estimated that around 8,000 barrels of oil were extracted before the well was permanently abandoned, once again due to the drilling equipment becoming irretrievably stuck. Thus ended Waterton’s brief oil boom.
Paving the way for Alberta’s oil revolution
Further attempts followed, but they were inevitably doomed to fail. It was later discovered that the oil in the area originated from slow seepages rising from much deeper rock formations. Trapped along a fault line, the crude had accumulated just below the surface, forming a reservoir too small and shallow to be of real economic value. It wasn’t until February 13, 1947, that Leduc No. 1 became Alberta’s first true oil well, marking a discovery that would ultimately transform Canada’s economic future. But that momentous breakthrough by Imperial Oil (now a subsidiary of ExxonMobil) was the culmination of a search that had begun fifty years earlier, right here in this remote pocket of land nestled between the mountains of Waterton, along a creek that, despite being officially renamed Cameron Creek, the locals still call Oil Creek.
“Ma come gli è venuto in mente di venire a cercare il petrolio qui in mezzo”, ci chiedevamo mentre ci inerpicavamo con l’auto su per la ripida strada che s’incunea nella propaggine delle Rocky Mountains adiacente ai Waterton Lakes. Eravamo decisi a vedere quanto fosse rimasto del primo pozzo petrolifero del Canada, quello che aprì la strada a un’industria che ha reso il Canada uno dei maggiori produttori di greggio al mondo.
Orsi, Prime Nazioni e le Sorgenti Oleose
La risposta l’abbiamo avuta una volta arrivati davanti alla mini piramide in legno costruita sopra quello che una volta era il condotto di pompaggio: il petrolio – si legge nella placca informativa – in realtà lo avevano trovato gli orsi, attratti dall’odore che emanava dalle pozze oleose formate dal greggio di affioramento, e nelle quali si rotolavano per eliminare insetti e parassiti dalla propria pelliccia. Le First Nation della zona avevano notato questo rituale dei plantigradi e avevano cominciato a raccogliere loro stessi quel liquido oleoso da usare come unguento medicinale, spalmato su ferite e articolazioni doloranti. Quando, sull’onda della frenesia seguita alla perforazione del primo pozzo petrolifero commerciale a Titusville, in Pennsylvania – evento cui ufficialmente si fa risalire la corsa all’oro nero in Nordamerica – partì la ricerca di petrolio anche in Canada, l’eco delle ‘fuoriuscite di petrolio’ a Waterton suscitò l’interesse dei locali, alcuni dei quali iniziarono a cercare il modo di sfruttarle.
William Aldridge e il sogno dell’oro nero
Uno in particolare, William Aldridge, cominciò a farne un’attività commerciale con cui riuscì a vivere per qualche anno. Aldridge raccoglieva il petrolio, usando sacchi di juta che impregnava di greggio che poi recuperava tramite canalette di scolo. In questo modo arrivò a produrre una quindicina di galloni al giorno (60 litri) che poi trasportava con muli da soma, vendendolo in zona sia come lubrificante che come combustibile per lampade, nonché come medicinale per trattare i bovini infetti dalla rogna. Ma fu un tale John Lineham che – fra gli oltre 150 che depositarono richieste di concessioni petrolifere nella zona – nel 1897 diede inizio allo sfruttamento su scala per così dire industriale del petrolio presente nella zona attraversata dal ruscello a quel punto soprannominato Oil Creek. Lineham creò la Rocky Mountain Development Company e fece portare, con muli da soma lungo un’impervia pista di montagna, tutta l’attrezzatura necessaria a costruire l’impianto di perforazione. La torretta che sosteneva l’asta di perforazione era interamente in legno e il motore (il prime mover) era alimentato da una caldaia a vapore da 35 cavalli. A causa della poca esperienza e dei frequenti incidenti, i lavori di perforazione procedettero lentamente (10 metri al giorno), ma il 21 settembre 1902 venne raggiunto un forte flusso di petrolio, dal quale inizialmente si ottennero fino a 300 barili al giorno.

Ascesa e caduta di Oil Creek
Ma il successo fu di breve durata: poco tempo dopo, il rivestimento del pozzo cedette e nel foro cadde della ghiaia che fece incastrare gli strumenti di perforazione. Il tentativo di liberarli aumentando la pressione del vapore provocò l’esplosione della caldaia, con conseguente lunga interruzione delle operazioni. Nel 1904, una volta ripulito il pozzo, venne installata una pompa per alimentare una piccola raffineria. Si stima che siano stati estratti circa 8.000 barili di petrolio prima che il pozzo venisse definitivamente abbandonato a causa di un nuovo incastro degli strumenti di perforazione. La breve stagione dell’oro nero di Waterton era così terminata.
Aprendo la via al boom petrolifero dell’Alberta
Vennero fatti altri tentativi, inevitabilmente destinati a fallire perché, si scoprì in seguito, il petrolio presente in zona era il risultato di lente fuoriuscite da strati di roccia molto più profondi: intrappolato lungo una faglia, l’oro nero si era accumulato vicino alla superficie, formando un giacimento molto limitato, e quindi economicamente ‘inutile’. Si sarebbe dovuto aspettare il 13 febbraio 1947 perché diventasse attivo Leduc 1, il primo ‘vero’ pozzo petrolifero dell’Alberta, che avrebbe cambiato le sorti economiche del Canada. Ma la scoperta fatta da Imperial Oil (oggi sussidiaria di Exxon Mobil) era stata il risultato di un’attività di ricerca iniziata 50 anni prima in questo fazzoletto di terra racchiuso fra le montagne di Waterton e attraversato da un torrente che, per quanto ufficialmente rinominato Cameron Creek, i locali chiamano ancora Oil Creek.